VI GIORNATA MONDIALE DEI POVERI – XXXIII Domenica del Tempo Ordinario Si celebra…

VI GIORNATA MONDIALE DEI POVERI - XXXIII Domenica del Tempo Ordinario
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VI GIORNATA MONDIALE DEI POVERI – XXXIII Domenica del Tempo Ordinario
Si celebra domenica 13 novembre la VI Giornata Mondiale dei Poveri per la quale Papa Francesco, come sana provocazione, ha elaborato un messaggio “per aiutarci a riflettere sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del momento presente”.
Nella seconda lettera ai Corinzi, San Paolo dice che “ Gesù Cristo si è fatto povero per voi” per dare ragione alla solidarietà con i fratelli bisognosi . Papa Francesco, in premessa, ricorda il dramma presente fatto di post pandemia e di guerra sanguinosa in Europa. Per la carestia di Gerusalemme si attivarono i cristiani di Corinto ed anche San Giustino, nella “Prima Apologia”, racconta della colletta durante la celebrazione domenicale ma, sempre San Paolo, fa cenno anche al venir meno dell’entusiasmo iniziale.
Analogamente Papa Francesco pensa con gioia alla disponibilità all’accoglienza di profughi da parte di tante popolazioni ed anche alla generosità di famiglie e comunità che, però, cominciano a sentire il peso della situazione.
E’ il momento di non cedere e di ritrovare la motivazione iniziale: solidarietà è condivisione di ciò che abbiamo con chi non ha nulla, perché tutto sia più giusto e perché come cristiani abbiamo il fondamento del nostro essere nella carità fede e speranza. Non c’è obbligo in questo ma l’invito a seguire Cristo che si è fatto povero. Davanti ai poveri non si fa retorica ma ci si rimbocca le maniche senza rilassatezza e non per fare assistenzialismo, ma per avvicinarsi al povero come a un fratello con attenzione sincera e generosa.
E’ urgente trovare strade e modalità diverse che pongano anche il fondamento di un progetto che unisca i popoli. Si inserisce qui il paradosso di una povertà che rende ricchi: torniamo a considerare la povertà di Gesù che ha spogliato sé stesso diventando uomo, si è fatto servo, è morto sulla croce e si è fatto “pane di vita” e tutto questo per amore.
Questa povertà è diventata ricchezza per noi; questa è la povertà che salva insegnandoci anche a portare i pesi gli uni degli altri. La povertà che uccide è la miseria che viene da ingiustizie e violenze a livello personale, sociale e istituzionale e, spesso, intacca anche la dimensione spirituale. Il mondo intero è quadro di tale inesorabile povertà.
Scegliendo la povertà di Cristo che libera e ci salva vedremo i nostri occhi aprirsi davvero per vedere le necessità dei piccoli, dei poveri e degli indifesi, perché sia fatta eguaglianza e ci siano liberazione dalla miseria e rifiuto di ogni vanità.
Papa Francesco in chiusura ci indica Fratel Charles de Foucauld come grande testimone di povertà cristiana fino a farne stile di vita, ed infine invita noi, facendo esame di coscienza personale e comunitario, a chiederci se la povertà di Gesù Cristo sia la nostra fedele compagna di vita.




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