PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Lc 2,22-35
“Portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore”. Maria e Giuseppe si recano nel Tempio con la leggerezza di due giovani sposi che vivono la gioia per la nascita di un figlio. Ma sono anche consapevoli che quel figlio non gli appartiene perché porta nella sua carne l’impronta di Dio. L’esperienza più ordinaria s’intreccia con quella più straordinaria. Il Mistero è nascosto nella storia! Proviamo a immaginare la loro trepidazione. Altre volte sono entrati nel Tempio, come umili pellegrini confusi tra la folla, anche in questo caso tutto è avvolto dalla quotidianità, ma loro sanno di custodire il mistero di Dio. Il bambino non può ancora parlare ma anche loro sono in-fanti, non sanno parlare, non hanno parole per spiegare l’evento, potrebbero raccontare i fatti accaduti ma tutto appare così incredibile. Anche ai loro occhi. Meglio tacere e lasciare che sia Dio a parlare. E Dio parla attraverso il vecchio Simeone che prende tra le sue braccia il Bambino e dice parole misteriose e sorprendenti, anche per Maria e Giuseppe. Vivere in compagnia di Dio non significa camminare lungo strade fasciate di luce. Al contrario. Chi vuole arrivare alla Luce che non conosce, deve avere il coraggio di esplorare vie che non ha mai percorso. Maria e Giuseppe hanno ricevuto la visita degli angeli, hanno accolto parole misteriose che vengono dal Cielo, eppure restano in silenzio. Profeti muti. Non hanno la pretesa di capire tutto né di spiegare tutto. Portano tra le braccia Colui che è Parola, la definitiva Parola Dio, Colui che dice parole che il tempo non potrà consumare. Il loro silenzio è al servizio di quella Parola. Chi porta Gesù deve lasciare a Lui il primo posto, non poche volte le nostre parole soffocano l’eterna Parola, la nostra ansia di protagonismo toglie a Dio il posto che gli spetta. “Dio, il primo servito”: era la regola della famiglia di santa Teresina che aveva scelto la Famiglia di Nazaret come modello ideale. Dona anche a noi, Signore Gesù, la grazia del silenzio orante per accogliere Te, Luce da Luce.