PER RIFLETTERE SUL VANGELO Gv 1,29-34 “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie…

PER RIFLETTERE SUL VANGELO 
Gv 1,29-34

"Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie...


PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Gv 1,29-34

“Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”. Giovanni attende il Messia con l’impazienza di un soldato che attende l’arrivo del comandante. Lo immagina come un condottiero vittorioso che sbaraglia i nemici. E invece, contro la sua stessa volontà, è obbligato a presentarlo come “l’Agnello di Dio”. Questo titolo significativo ha profonda una risonanza biblica, fa pensare alla Pasqua, all’Agnello immolato nella cena pasquale, richiama il servo sofferente di cui si parla nel libro del profeta Isaia: “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca”. È una figura misteriosa che salva e libera l’uomo dal peccato, diventando vittima di un’ingiusta oppressione. A ben vedere si tratta di un’immagine sconcertante perché annuncia che l’opera salvifica si compie attraverso la sofferenza. Tutto questo non corrisponde affatto alle attese che Giovanni portava con sé. La parola che il Battista proclama non è frutto dei suoi ragionamenti ma è l’eco fedele di quello che lo Spirito ha scritto nel suo cuore. È il riflesso di quella luce che viene da Dio, come un fulmine che per un attimo rischiara la notte. E difatti il profeta racconta così la sua esperienza: “Ho contemplato lo Spirito scendere e rimanere su di Lui”. È Dio che sceglie il momento in cui accendere la luce. Giovanni non può sapere in anticipo quando e come Dio parla, può e deve custodire la docilità del cuore per riconoscere e accogliere la voce di Dio in mezzo a tante altre voci che risuonano dentro di lui.
La testimonianza del Battista è una provocazione per la nostra fragile fede. In primo luogo ricorda che Dio viene sempre in modo sorprendente e non poche volte ci obbliga a riscrivere daccapo i nostri progetti. Se vogliamo camminare nelle vie di Dio dobbiamo restare costantemente in ascolto per non perdere nessuna parola. È questa la grazia che oggi chiediamo.




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