PER RIFLETTERE SUL VANGELO Gv 1,35-42 “Rabbì, dove dimori?”. La risposta di Ge…

PER RIFLETTERE SUL VANGELO 
Gv 1,35-42

“Rabbì, dove dimori?”. La risposta di Ge...


PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Gv 1,35-42

“Rabbì, dove dimori?”. La risposta di Gesù rappresenta una sfida: “Venite e vedrete” (1,39). Non svela il segreto, non dice parole inutili, li invita a stare con Lui. Ecco la fede nel suo nucleo essenziale. Nella nostra vita c’è sempre un incontro decisivo, una via di Damasco. Ma non basta, quella luce che Dio accende all’improvviso può essere soffocata dalla pigrizia o dalla superficialità, può essere spenta dalle nostre paure. È necessario fare della vita un continuo incontro con Gesù. Sappiamo dove e come trovarlo. Due sono i canali ordinari: la celebrazione eucaristica e la carità. In ogni Eucaristia Gesù è presente e ci unisce a Lui, come lui stesso ha promesso: “chi mangia la mia carne rimane in me e io in lui”. Ma è presente anche nei più poveri, quelli che nessuno vede: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Ogni gesto di autentica carità ci fa entrare in relazione con Lui.
“Quel giorno rimasero con lui”: se vogliamo, anche noi possiamo restare sempre con Gesù. La fede non alimenta i desiderio di vivere grandi emozioni ma dona l’intima certezza di vivere ogni appuntamento della vita in compagnia di Dio. La fede è fatta di piccole cose: un’opera di bene fatta con gioia, una sofferenza accettata con amore, una visita importuna, una malattia fastidiosa, un lavoro ingrato, un’obbedienza che ci costa … Se cerchiamo Dio nelle grandi cose, rischiamo di non trovarlo mai. Non leghiamo la fede agli eventi emozionali, impariamo a cercare Dio nelle piccole cose, quelle che nessuno vede. Scorrendo la biografia dei santi Luigi e Zelia, genitori di santa Teresina, scopriamo che nei passaggi decisivi hanno ricevuto la luce che ha orientato con chiarezza i loro passi; ma non troviamo eventi eclatanti, quelli che fanno gridare al miracolo. Tutto è avvolto dalla fede che avvolge la vita ordinaria e fa anche degli impegni più banali, un’esperienza di grazia. È stata quella la loro via della santificazione. Oggi chiediamo di camminare per gli stessi sentieri.




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