PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Mc 6,14-29
“Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione”. I discepoli sono partiti per annunciare la bella notizia. Anche la narrazione dei fatti sembra prendere una pausa. A questo punto l’evangelista inserisce la conclusione drammatica della missione di Giovanni Battista. Aveva già riferito del suo arresto, ora racconta gli eventi che hanno determinato la sua morte. Questa vicenda viene inserita immediatamente dopo la pagina missionaria, in questo modo l’evangelista intreccia missione e martirio, come se volesse ricordare a tutti i discepoli che l’annuncio del Vangelo può incontrare non solo qualche resistenza ma anche una tenace e violenta opposizione.
Il Battista era stata incarcerato “a causa di Erodìade” . Viene gettato in prigione per aver proclamato ad alta voce la verità di Dio sul matrimonio. Il re ha rispetto per lui e in qualche modo lo protegge; la sua compagna invece nutre una radicata e invincibile ostilità. Giovanni è in prigione a causa della verità, Erodiade è chiusa nella prigione del suo odio che, come un fuoco, divora i pensieri e distrugge le buone intenzioni. Se lei è la mente, Erode è la mano che usa il potere per soffocare la verità. Questa vicenda ha mille volti e suggerisce molteplici riflessioni. Oggi voglio sottolineare una dimensione che ci riguarda più da vicino. Se il rancore prende dimora, prima o poi si trasforma in odio e finisce per generare pensieri e azioni di morte. Se vogliamo liberare il cuore dal male, dobbiamo coltivare pensieri e propositi di bene. Verso tutti. Voler bene non impedisce di avanzare la legittima e doverosa critica quando riteniamo, in buona coscienza, che determinate scelte o azioni siano sbagliate. Se la critica nasce dalla benevolenza, non fa male perché resta confinata nel recinto della carità.
Giovanni Battista non può difendersi, non ha armi per combattere, la sua forza è la parola inerme. Troppo poco apparentemente. La sua vita fu soffocata nel sangue eppure la sua testimonianza oggi risplende come annuncio di quella fedeltà che non fugge il pericolo perché si misura con la verità.