PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Mc 7,1-13
“Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi…?”. Nelle parole dei farisei emerge un giudizio inappellabile, una critica corrosiva, più che una domanda è una provocazione che chiama in causa il Maestro. La risposta di Gesù non si fa attendere e non è per nulla diplomatica. A differenza di quanto siamo abituati a supporre, non cerca di essere accomodante e di spegnere sul nascere il fuoco della polemica. Avrebbe potuto spiegare la sua posizione, mostrando con garbo la sostanziale diversità dall’interpretazione rabbinica. E invece attacca a muso duro i suoi accusatori. Lo fa senza pesare le parole. Evidentemente Gesù non cerca un accordo con tutti e su tutto. La polemica voluta non toglie valore alle sue parole, anzi possiamo individuare in esse un criterio da utilizzare come un termometro per misurare la nostra fede: “Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”. L’espressione è al singolare. Non si tratta dei singoli precetti. Qual è dunque il comandamento di cui parla? Se facciamo riferimento al decalogo, centro e cuore della fede d’Israele, possiamo richiamare la prima parola, quella che sorregge tutte le altre: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me”. Se non riconosciamo Dio come il Signore, non possiamo nemmeno accogliere le sue parole come un comando. Al contrario, se è Lui il Signore, tutto ciò che siamo e facciamo nasce da Lui e conduce a Lui.
All’inizio, al centro e alla fine c’è Dio. Lui solo. Alfa e omega della storia. È questa la divisa del credente, non si tratta di un rivestimento esteriore ma di una coscienza interiore che illumina ogni cosa. Fin dalla fanciullezza Teresa di Lisieux comprende che la sua vita è inseparabile dal Signore, per questo scrive: “presi la decisione di non allontanare mai la mia anima dallo sguardo di Gesù”. Queste parole possono diventare per noi una luminosa e liberante regola di vita. È questa la grazia che oggi chiediamo.