PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Mt 5,20-26
“Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei…”. Il grande insegnamento che Gesù consegna ai discepoli inizia con queste parole: “Io vi dico”. Una formula che ritorna 7 volte in questa sezione . Un numero non casuale. Gesù non si appoggia sull’autorità di altri rabbini che prima di lui hanno commentato la parola di Dio; ma rilegge con autorità le pagine della tradizione biblica. La libertà con cui insegna manifesta che la sua autorità non viene da un uomo ma ha il timbro di Dio. Si tratta di una premessa indispensabile per accogliere con fede tutto quello che viene insegnato. Il Vangelo non è un libro di saggezza che offre buoni consigli ma la Parola di Dio che insegna la via della vita. Quando apriamo la Bibbia dobbiamo ricordare l’antica ma sempre valida esortazione: “Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza”. Se accogliamo la Parola con la consapevolezza che viene da Dio, lo Spirito Santo agisce in noi. È questa la fede della comunità di Tessalonica che attira la lode di Paolo: “Noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti” .
L’autorità di Dio si manifesta in primo luogo attraverso le pagine della Scrittura ma passa anche attraverso l’insegnamento della Chiesa. È lo stesso Gesù che ha comunicato questo potere agli apostoli, come leggiamo nei versetti conclusivi del primo Vangelo: “insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”. Il magistero della Chiesa, che trova nella Bibbia la sua fonte e la sua forma, fa risuonare attraverso i secoli l’eterna Parola, è la voce di Dio in questo nostro tempo. È bello sapere che lo Spirito accompagna i passi della Chiesa, dona ai Pastori la luce necessaria per guidare il popolo di Dio e ai battezzati il coraggio di accogliere e testimoniare la Parola. È questa la fede che oggi chiediamo.