PER RIFLETTERE SUL VANGELO Mt 5,17-19 “Non sono venuto ad abolire, ma a dare c…

PER RIFLETTERE SUL VANGELO 
Mt 5,17-19

“Non sono venuto ad abolire, ma a dare c...


PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Mt 5,17-19

“Non sono venuto ad abolire, ma a dare compimento”. Queste parole riassumono efficacemente la missione di Gesù: il cammino d’Israele, malgrado tutte le ombre dell’umana debolezza, è giunto al suo pieno compimento. Il Vangelo di Matteo certifica che unica è la storia di salvezza. Con le parole del Vaticano II possiamo dire che Dio “ha sapientemente disposto che il nuovo fosse nascosto nell’antico e l’antico diventasse chiaro nel nuovo”. La Parola consegnata ai profeti ora risplende in piena luce. Tutto quello che prima era detto in forma velata, e solo ad Israele, ora viene annunciato a tutti chiaramente. Tutto questo si realizza in Gesù di Nazaret. È difficile per noi, cristiani del ventunesimo secolo, comprendere il valore che queste parole avevano per i primi discepoli. Non senza una punta di fierezza Paolo annuncia che il mistero di Cristo “non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito”. La coscienza di questo privilegio si traduce in una più decisa responsabilità. Se tutto si è compiuto in Gesù, vuol dire che in Lui abbiamo tutto. È Lui la Parola nuova e definitiva, la sua presenza dona all’umanità la gioia di gustare la pienezza. Se è così, allora non c’è tempo da perdere, abbiamo tutti il dovere di far risplendere la luce, siamo chiamati a manifestare nell’oggi la novità del Vangelo.
Lo dobbiamo fare anche e soprattutto in questo tempo in cui il contagio della paura si diffonde rapidamente e genera angoscia. La fede dona il coraggio di vivere nella tribolazione senza smarrire la speranza. Siamo certi che anche attraverso questo tempo Dio continua la sua opera e porta ogni cosa a compimento. Oggi chiediamo la grazia di non lasciarci impaurire dalle difficoltà. Impegniamoci piuttosto a custodire fedelmente la preghiera e la carità fraterna. Quando il Cielo si oscura, S. Teresa di Gesù bambino non si perde d’animo e confessa la sua fede con queste parole: “Così fiduciosa vivo e amo la notte come il giorno”. Sia questa anche la nostra fede.




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