PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Lc 1,26-38
“L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret”.
Quella di oggi, solennità dell” Annunciazione, è una pagina che tante volte abbiamo meditato ma lo Spirito dona luce e veste di novità le parole del Vangelo. Il racconto evangelico c’immerge nel momento oggettivamente più importante della storia dell’umanità, quello che l’apostolo Paolo definisce come “pienezza del tempo”. Quello che accade a Nazaret segna il principio di una creazione nuova, il primo passo una storia abitata dalla presenza di Dio. Tutto questo passa attraverso il cuore e il corpo di Maria, una giovane fanciulla in cui si raccoglie la pienezza di quella santità che Dio vuole donare ad ogni uomo.
“Concepirai e darai alla luce un figlio”: l’angelo annuncia a Maria un’imprevista maternità. Il suo cuore è come avvolto in una luce vivissima. Come quella che i discepoli contemplano sul Tabor. Con la semplicità degli umili, la fanciulla chiede come avverrà tutto questo. La risposta dell’angelo è da incorniciare: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo”. È Dio stesso, mediante lo Spirito, che renderà fecondo il suo grembo. L’evento più naturale, quello che da sempre accompagna la vicenda umana, ora si realizza in modo straordinario, unico e irripetibile per opera di Dio. All’inizio dei tempi è la sua Parola che crea la luce ; nella pienezza dei tempi è Dio stesso che si fa luce. Questa volta, però, la sua azione passa attraverso la libera collaborazione di una creatura. Il bambino che nascerà è Figlio di Dio ma, nello stesso tempo, è anche,e realmente, Figlio di Maria. L’intervento potente di Dio, infatti, s’intreccia con la piena e attiva collaborazione della creatura. Gesù è Figlio di Dio e figlio di Maria, Dio e uomo. Da quel giorno la storia cammina sulle ali dell’alleanza. Quel legame annunciato nella Genesi, ora si presenta nella forma di una nuova alleanza che trova in Maria la prima e più fedele interprete. Tutto ricomincia da Nazaret. A Colei che ha accolto Gesù nella sua carne, oggi chiediamo di accogliere anche noi per farci crescere come figli di Dio.