PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Gv 10,22-30
“Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano”. Le parole di Gesù suonano come un grido di vittoria che vince ogni paura, ogni umana preoccupazione. Alle sue pecore, a coloro che ascoltano la sua voce e lo seguono con fiducia, egli non solo promette una vita che non ha fine ma aggiunge che niente e nessuno può impedire a Dio di portare a compimento la sua opera. In realtà proprio queste parole lasciano intravedere un orizzonte oscuro fatto di ostacoli e difficoltà così gravi da far perdere la fiducia. Gesù lo sa, egli conosce la nostra debolezza. Non ci offre nessun salvagente, non ci illude, non dice che Dio disperderà tutti i nemici, non si assicura che saremo liberati dal male. Egli afferma che nessuno può separarci da Lui. “Quando un’anima umana fa alleanza con il Verbo di Dio, può essere certa che avrà subito dei nemici e che si muteranno in avversari anche quelli che prima erano amici”, scrive Origene.Forte di questa esperienza, l’apostolo Paolo testimonierà che il discepolo di Gesù incontra “tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada”. Come se non bastasse, citando la parola del salmo, aggiunge una parola che non dovrebbe farci dormire sonni tranquilli: “Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da macello”. Ma conclude: “in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati”. La vittoria è sicura se restiamo attaccati a Colui che ha vinto proprio attraverso la croce. Siamo vincitori se restiamo discepoli del Crocifisso.
Oggi vi invito a recitare lentamente il seguente salmo: “Dio è per noi rifugio e fortezza, aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce. Perciò non temiamo se trema la terra, se vacillano i monti nel fondo del mare”. Se Dio è con noi, dice il salmista, non possiamo vacillare. Chiediamo la grazia di custodire un’incrollabile speranza nelle difficoltà della vita e di saper testimoniare questa fede a coloro che vivono nell’angoscia e nella disperazione.