PER RIFLETTERE SUL VANGELO Gv 15,12-17 “Questo è il mio comandamento: che vi a…

PER RIFLETTERE SUL VANGELO 
Gv 15,12-17

“Questo è il mio comandamento: che vi a...


PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Gv 15,12-17

“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”. All’inizio e alla fine dell’insegnamento evangelico troviamo il comando dell’amore. Al centro però troviamo la radice e la ragione ultima, la motivazione e la forza di questo amore: “vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi”. Nelle parole di Gesù ci sono almeno tre elementi: 1) “vi ho chiamato”: l’incontro con Gesù non è frutto del caso ma una vocazione, appartiene ad disegno che abbraccia i secoli; 2) “amici”: Gesù non ci chiama soltanto ad essere discepoli e collaboratori (servi) ma amici, questa parola fa pensare al dialogo e alla confidenza; 3) “tutto ciò che ho udito dal Padre”: l’amicizia con Gesù ci fa entrare nell’intimità di Dio, ci rende partecipi delle confidenze e della missione che Gesù ha ricevuto dal Padre. La comunione con Gesù si struttura attorno tre parole fondamentali: la vocazione, l’amicizia, il dialogo.
La fede non consiste nel sapere qualcosa di Dio e neppure nel fare qualcosa per Dio. Credere significa entrare nella comunione con Dio, nella forma più intima. È bello pensare che quest’esperienza, che si realizza in tante forme, trova la sua più fedele e significativa espressione nell’adorazione eucaristica. La presenza eucaristica, infatti, è il mirabile prolungamento dell’incarnazione, quando preghiamo dinanzi al Santissimo abbiamo l’intima certezza di incontrare Gesù di Nazaret Si racconta che, vedendo un contadino che ogni giorno si recava in chiesa, sempre alla stessa ora e restava un po’ di tempo dinanzi al Tabernacolo, il Curato d’Ars un giorno gli chiese cosa facesse. E il contadino, con la semplicità degli umili, rispose: “Nulla, signor parroco…io guardo Lui e Lui guarda me”. Tutto qui! La fede non è cosa complicata, come alcuni credono. Nella sua essenzialità consiste nello stare dinanzi al Signore.




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