PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Mt 23,27-32
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati”. Nella Legge ebraica toccare un cadavere o un sepolcro, anche inavvertitamente, era causa di impurità rituale, cioè impediva di partecipare alle celebrazioni religiose. Per evitare tutto questo gli ebrei imbiancavano i sepolcri in modo da permettere a tutti di vederli e di scansarli. Gesù utilizza questa immagine per descrivere i farisei. Il colore bianco dona splendore alle cose: essi dunque appaiono all’esterno come persone rispettabili, anzi si presentano come i veri e più fedeli testimoni della purezza d’Israele; Gesù avverte però che “dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume”. La denuncia non potrebbe essere più severa. Gesù non si limita a criticare i discutibili comportamenti morali e le riduttive scelte religiose, in questo caso l’accusa riguarda proprio la persona. Non solo rileva un profondo contrasto tra ciò che appare all’esterno e quello che essi portano nel cuore; ma li presenta come luoghi di morte, gente che non può assolutamente comunicare la parola di Colui che la Scrittura chiama il “Dio vivente”. Chi li avvicina, senza saperlo, viene contagiato. Invece di incontrare il Dio della vita, riceve la morte. Tutto questo è davvero insopportabile agli occhi di Gesù, Lui che è venuto per “dare la vita in abbondanza”.
Il Vangelo non descrive solo quell’ambiente sociale e religioso ma parla anche a noi. Queste parole contengono un duro monito contro ogni forma di ricercatezza esteriore, contro ogni falsa apparenza con la quale si cerca di nascondere il vuoto interiore. Peggio ancora quando, pur consapevoli della malizia che abita in noi, facciamo di tutto per avere un’immagine presentabile. E così, invece di comunicare la fede, allontaniamo da Dio; invece di condurre alla Sorgente da cui scaturisce la vita, diamo acqua inquinata che genera morte. Oggi chiediamo la grazia di guardare umilmente dentro di noi per togliere tutto ciò che oscura la verità e tutto ciò che ostacola il cammino dei fratelli.