PER RIFLETTERE SUL VANGELO Lc 6,6-11 “Domando a voi: in giorno di sabato, è le…

PER RIFLETTERE SUL VANGELO 
Lc 6,6-11

“Domando a voi: in giorno di sabato, è le...


PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Lc 6,6-11

“Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?”. La scena si svolge nella sinagoga di Cafarnao. La domanda di Gesù chiama in causa tutti i presenti ma in particolare interpella coloro che si considerano i custodi della tradizione. Il Sabato è il cuore della religiosità ebraica, appartiene ai comandamenti che Dio ha consegnato a Mosè: “Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro”. La sosta da ogni attività è un valore da tenere sempre presente perché manifesta la fede nella sovranità di Dio, dal quale viene tutto ciò che abbiamo e al quale tutto resta sottomesso. La domanda di Gesù perciò può essere tradotta con queste parole: in che modo l’uomo può rendere lode a Dio? La domanda cade nel vuoto o forse Gesù non attende alcuna risposta. Il gesto di guarigione che egli compie in favore dell’uomo che aveva la mano paralizzata è la sua risposta. In questo modo egli reinterpreta la Legge antica: tutto ciò che manifesta o accresce la dignità dell’uomo rende gloria a Dio! Colui che ha creato l’uomo a sua immagine gioisce quando vede che la creatura ritrova la sua dignità e realizza se stessa. L’uomo che Gesù guarisce non era gravato da una malattia grave, anzi possiamo pensare che il suo handicap era in qualche modo compatibile con l’esistenza. E tuttavia, quella patologia gli impedisce di lavorare e di realizzarsi in tutta la sua pienezza. La guarigione gli restituisce la sua dignità.
Tutto ciò che facciamo per rivestire l’uomo della sua dignità rende gloria a Dio. Tutto questo non solo è lecito ma doveroso. Non siamo capaci di guarire, come Gesù, ma siamo chiamati a riconoscere l’intrinseca dignità che appartiene ad ogni uomo. A volte ci sembra di non poter fare molto per aiutare un fratello. Anche in questo caso possiamo e dobbiamo dare a tutti un sorriso e dire a ciascuno: “Tu sei una creatura amata da Dio”.




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