PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Lc 8,19-21
“E andarono da lui la madre e i suoi fratelli” . Madre e fratelli: questi due vocaboli ritornano tre volte, due volte nell’accezione più comune, in riferimento ai legami di parentela fa, la terza volta secondo un’accezione totalmente nuova: “Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”. Il Vangelo non cambia il vocabolario, ma dona alle parole un nuovo contenuto e valore nuovo. Quelle parole, che conoscevamo o pensavamo di conoscere, vengono rivestite di un nuovo significato. L’insegnamento apre un orizzonte nuovo. Gesù non si accontenta di avere discepoli che lo stimano, lo rispettano e lo ascoltano. Egli propone, anzi dona la grazia di diventare suoi fratelli e dunque di entrare in un legame di grande confidenza, un’intimità sconosciuta al punto che non c’è più una barriera che separa la vita privata dalla vita di fede. Se siamo fratelli di Gesù, vuol dire che la fede non può restare relegata in un ambito, ma abbraccia tutta la vita, così come all’interno di una comunità domestica la vita viene condivisa in tutti i suoi aspetti, pur nella differenza delle responsabilità e delle persone.
È bene sottolineare che questo passaggio può avvenire ad una precisa condizione: ascoltare e fare. Abbiamo già trovato questo binomio pochi versetti prima: “chi ascolta e mette in pratica costruisce la sua casa sulla roccia”. In quel caso Gesù assicura che la casa della vita resterà stabile malgrado le tempeste. La parola di oggi è molto più affascinante, annuncia che se la relazione con Gesù non resta confinata nella semplice devozione, se viene costantemente misurato con la parola di Dio, riceviamo la grazia di diventare familiari di Dio. Nessuno può misurare la fede ma le scelte e le opere mostrano se veramente abbiamo preso sul serio il Vangelo. L’apostolo Giacomo sfida così i credenti troppo tiepidi: “mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”. Essere figli è una grazia, vivere da figli è una responsabilità.