PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Mt 11, 25-30
“… hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” .
Le vie di Dio sono incomprensibili all’umana ragione. Lo diceva l’antico profeta Isaia, lo annuncia Gesù e lo ripete Paolo. Solo quelli che si fanno piccoli possono comprendere i misteri del Regno, non sono più intelligenti degli altri ma più umili e dunque più disponibili ad accogliere la luce che viene dall’alto. Francesco d’Assisi appartiene a questa categoria, Tommaso da Celano, il suo primo biografo, scrive che “si fa bambino con il Bambino”. Tra tutti i misteri della vita del Signore Gesù, due sono quelli che rapiscono il cuore di Francesco: la divina incarnazione e la beata passione. Francesco contempla stupito il Dio che si presenta con il volto di un bambino e muore abbandonato da tutti, come un malfattore. Egli è profondamente affascinato dall’umiltà di Dio. Nella vita del Poverello povertà e umiltà camminano insieme, l’una sostiene l’altra. Secondo Tommaso da Celano l’umiltà è posta da Francesco come il vero fondamento di tutta la vita spirituale: “Sulla virtù dell’umiltà cercò di edificare se stesso per gettare un fondamento secondo l’insegnamento di Cristo. Dimentico dei meriti, aveva davanti agli occhi solo i difetti, mentre rifletteva che erano assai più le virtù che gli mancavano di quella che aveva”.
Dio scende fino a valle, si fa Bambino, ma per farci salire verso la santa montagna dove risplende la sua gloria. Oggi chiediamo la grazia di seguire Gesù senza fare storie, senza avanzare pretese, senza chiedere riconoscimenti. Una sola dobbiamo chiedere, sempre e con tutte le forze: ricevere una chiara conoscenza della volontà di Dio e avere la forza di camminare nella sua luce. Oggi preghiamo con le parole di Francesco di Assisi: “O alto e glorioso Dio, illumina il cuore mio. Dammi fede retta, speranza certa, carità perfetta umiltà profonda, senno e conoscenza. Che io serva i tuoi comandamenti. Amen!”