PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Mt 28,8-15
“Ed ecco, Gesù venne loro incontro”. Lungo la via le donne incontrano il Risorto. Non è un incontro casuale. Gesù si presenta, si fa vedere. È Lui che si mette sulla loro strada. Mi sembra una velata immagine del cammino di fede. Chi accoglie l’annuncio degli angeli e si mette in cammino con gioia e timore fa esperienza del Risorto, un’esperienza personale e confidenziale, un evento che permette di dire: “Dio esiste, io l’ho incontrato” (A. Frossard). Gli angeli del Vangelo oggi sono gli apostoli, coloro che a nome della Chiesa parlano di Gesù e lo annunciano come il Signore. La parola degli uomini orienta il cuore, quella di Gesù toglie ogni residuo timore e amplifica la gioia: “Rallegratevi”. Non si tratta solo di un saluto, come appare nella traduzione italiana, il verbo è quello della gioia. È lo stesso annuncio dell’angelo a Maria . La gioia è una caratteristica del Nuovo Testamento, un segno che la storia è entrata nella pienezza. La presenza di Dio non elimina la tristezza ma dona una gioia più grande di ogni amarezza.
Gesù conferma il ministero che l’angelo aveva consegnato alle donne e allarga gli orizzonti: “Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”. Il Risorto toglie ogni residuo timore e invita le donne a camminare speditamente per portare l’annuncio a coloro che ancora vivono nel dubbio e nella paura. La parola di Gesù puntualizza e precisa. L’angelo aveva chiesto di “dire”, Gesù chiede di “annunciare”. La parola diventa così annuncio. Come sarebbe bello se le nostre parole, invece di essere solo notizie e comunicazioni di vicende umane, diventassero annuncio di quello che Dio ha fatto o sta per fare. Fare della vita un annuncio è la sfida più bella. In questa luce la vita umana assume un altro volto. Non è più un insieme di fatti, pensati e attuati dagli uomini, ma la trama in cui Dio costruisce la sua storia. Oggi chiediamo la grazia di dire parole e compiere gesti che comunicano la gioia della Pasqua.
Alleluia.
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