Alla generosità del vescovo Filomarini si deve pure il nuovo Fonte Battesimale della Chiesa Cattedrale di Gallipoli, fatto eseguire in marmi policromi in armonia con le non poche strutture impreziosite da marmi pregiati.
Detto Fonte fu realizzato tenendo presente, nelle linee generali, l’antico battistero di cui disponeva la Cattedrale: sicché non è superfluo scrivere in breve, riferendosi a quanto è stato precisato dal compianto can. don Vincenzo Liaci.
Il primo Fonte, molto vetusto, era situato sulla sinistra dell’ingresso centrale della Cattedrale e rimase in quel sito sino al 1588, quando il vescovo Sebastiano Quintero Ortis, ritenendolo in luogo non adatto, ne ordinò la rimozione e la nuova collocazione sulla destra dell’ingresso principale: ma, subito dopo, volendo dotare la Chiesa Cattedrale di un Battistero artistico e degno della santità del Sacramento, il 26 febbraio dello stesso anno 1588, ne ordinò uno nuovo indicando anche la forma e i temi della sculture e delle scene allegoriche riguardanti il rito della rigenerazione cristiana.
Il lavoro, che fu a carico del vescovo e del Capitolo, venne ultimato nel giro di un anno ed il nuovo Fonte fu sistemato sulla destra dell’altare maggiore: di detta opera ci ha lasciato una particolareggiata descrizione mons. Vincenzo Capece nella relatio della sua S. Visita Pastorale dell’anno 1599.
Apprendiamo, pertanto, che il nuovo Battistero era scolpito in pietra, con alla base tre figure di Angeli, essendo di forma triangolare: in alto, su ciascun angolo, tre zampe di leone sostenevano la vasca per l’acqua lustrale: veniva, quindi, la copertura in legno a forma piramidale, ornata su ogni faccia con figure di Santi, con il blasone di mons. Quintero Ortis con quello della città di Gallipoli.
La suddetta copertura aveva due finestre, interamente coperte di tela di color grigio, che venivano aperte quando si doveva impartire il sacramento del battesimo.
Nel 1655, al tempo del vescovo Andrea Massa, il Fonte mutò sito e venne collocato sul lato sinistro della Cappella del SS. Sacramento, dove rimase sino a quando Mons. Filomarini ne fece costruire un altro in marmi policromi, facendolo collocare sulla sinistra dell’ingresso centrale della Cattedrale: quello che oggi ammiriamo.
Il Fonte antico del 1588, il cui artefice fu Vespasiano Genuino, venne donato dal Vescovo Filomarini alla Chiesa di Santa Maria dell’Alizza in Alezio.