La mensa, sorretta da graziose teste di cherubini, è ornata con un pannello di marmo con intarsi geometrici e floreali; lateralmente ed in posizione più arretrata, altri due pannelli pure marmorei ne completano la struttura.
Entro una cornice doppiamente decorata ed inquadrata da un ricco fregio ad intagli con volute a cartoccio è la tela di Luca Giordano che esprime la scena del miracolo operato da S. Isidoro, il quale con un colpo di lancia fa scaturire l’acqua dalla roccia, mentre gli Angeli spingono al pascolo i buoi ed un cavaliere assiste al prodigio con viva emozione.
In quest’ultima figura, specie per la fattezza del viso, non è difficile riconoscere l’autoritratto dell’artista napoletano, che ha anche firmato il dipinto come testimoniano gli stemmi sui due pannelli laterali, all’altare è legato il diritto di patronato del Capitolo Cattedrale e, secondo quanto cita la lastra marmorea che reca pure l’emblema civico, in piano, davanti all’altare, era il sepolcro dei primi cittadini di Gallipoli.