PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Gv 8,51-59
“In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono”. Gesù non fa nulla per nascondere la sua identità, le sue parole sono un’evidente provocazione per i Giudei, una vera e propria bestemmia ai loro occhi. La reazione è scontata: “Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui”. Una conclusione drammatica, segno che ormai non c’è più spazio per il dialogo. In diverse occasioni l’evangelista ha ricordato l’intenzione di uccidere Gesù. Quel proposito ora diventa realtà ma non raggiunge lo scopo perché “Gesù si nascose e uscì dal tempio”. Non si nasconde per sfuggire alla morte ma per consegnarsi liberamente quando giungerà l’ora stabilita dal Padre: “sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine”. Solo allora, in piena libertà, si consegnerà nelle mani dei suoi avversari. Non sono gli altri a decidere i tempi e le scelte della vita, le tappe della missione del Nazareno sono determinate dalla volontà del Padre.
Nel Vangelo è Gesù che si nasconde, nella storia siamo noi che, spesso e volentieri, nascondiamo il Vangelo. Accade tutte le volte che non accogliamo la sua Parola perché non è compatibile o contrasta con i progetti che abbiamo pensato; o quando, per paura o pigrizia, non manifestiamo con chiarezza quella Parola che Dio ci ha consegnato. Non solo si nasconde, Gesù è anche costretto a uscire dal Tempio, il luogo che lui stesso ha presentato come “la casa del Padre mio”. È triste pensare che Gesù sia costretto a uscire da quel tempio vivo che è il nostro cuore. Purtroppo accade anche questo. Oggi preghiamo così:
Perdonami, Signore, se tante volte mi nascondo, specie quando mi chiedi cose che non sono disposto a donare, penso di aver diritto ad una vita piacevole e senza eccessivi problemi. Fammi comprendere che quando mi nascondo, nascondo Te, chiudo il Vangelo nel cassetto delle intenzioni. E donami di ricominciare oggi stesso. Amen.
