PER RIFLETTERE SUL VANGELO Gv 11,45-56 “Se lo lasciamo continuare così, tutti …

PER RIFLETTERE SUL VANGELO 
Gv 11,45-56

“Se lo lasciamo continuare così, tutti ...


PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Gv 11,45-56

“Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione”. La resurrezione di Lazzaro determina la condanna di Gesù. Agli occhi delle autorità religiose c’erano già tanti motivi ma quell’evento di dominio pubblico non solo conferma il proposito ma lo rende ancora più urgente. Il clima della festa non frena il progetto ma lo favorisce perché è più facile agire nella confusione. E così, senza saperlo e senza volerlo, i Capi del popolo diventano i più fedeli collaboratori di Dio che vuole fare di quella Pasqua la sorgente della nuova e definitiva alleanza. Gesù conosce la trama ordita contro di lui, per questo si allontana da Gerusalemme, si reca nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim. Non fugge, si tiene in disparte per prepararsi alla grande battaglia. Lui sa che Dio si serve di quella congiura per scrivere una storia nuova, gli uomini si preparano a dare la morte e Dio si prepara a donare la vita. Questo contrasto accompagna tutta la vicenda umana. “Che ve ne pare? Non verrà alla festa?”: è la domanda che si pongono molti pellegrini. C’è una palpabile attesa, anche se nessuno sa che cosa sta per accadere. Certo che viene, non può mancare all’appuntamento più importante della storia. Torna a Gerusalemme e s’immerge nella passione, lo fa con l’amarezza di chi viene rifiutato e con la certezza di manifestare e comunicare l’amore che veste di gioia la vita.
Siamo sulla soglia della Settimana Santa, entriamo anche noi in quella passione che la liturgia chiama “beata” perché sorgente di grazia e di salvezza per tutti. Contempliamo la croce con gli occhi della fede e le parole della liturgia: “Ave, o croce, unica speranza, in questo tempo di passione accresci ai fedeli la grazia, ottieni alle genti la pace”. Chiediamo la grazia di vivere questi giorni con la disponibilità ad accogliere la vita che Dio semina in noi per diventare sorgente di vita.




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