PER RIFLETTERE SUL VANGELO Gv 18,1–19,42 “Ed egli, portando la croce, si avviò…

PER RIFLETTERE SUL VANGELO 
Gv 18,1–19,42

“Ed egli, portando la croce, si avviò...


PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Gv 18,1–19,42

“Ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota”. Oggi contempliamo il mistero della croce in tutta la sua drammaticità. Oggi vogliamo fissare lo sguardo su Colui che si è lasciato inchiodare sulla croce. È questo che ci interessa, è questa la notizia che dobbiamo annunciare: “Cristo Gesù umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”. Dio ha scelto di condividere non solo la nostra condizione umana ma anche il nostro dolore fino alla morte più oscura e umiliante. Contro ogni umana attesa e diversamente da tutte le altre esperienze religiose, il Vangelo mostra il volto di un Dio che ama fino a farsi debole, rispetta la libertà dell’uomo fino ad essere Lui stesso vittima dell’ingiustizia, non reagisce dinanzi al male ma, fino all’ultimo, è pronto ad amare e perdonare. È questa la nuova misura dell’amore, come esclama l’apostolo Giovanni: “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi” . La croce è un’autentica rivoluzione perché cambia radicalmente il modo di pensare e di vivere.
In un mondo che considera la sofferenza come spazzatura, la Chiesa annuncia che senza la croce non possiamo attraversare il mare della vita, come predicava Sant’Agostino: “Tu devi attraversare il mare e disprezzi la croce! … Tu eri gonfiato di superbia ed eri stato gettato lontano da quella Patria; dai flutti di questo secolo la via era stata interrotta. Non c’è mezzo con cui puoi compiere la traversata per arrivare alla Patria, se non ti lasci portare dal vento della croce … Cristo stesso si è fatto via, una via attraverso il mare. Ma tu che non puoi camminare sul mare come ha fatto Lui, lasciati portare da questa nave dal legno della croce: credi nel crocifisso e potrai arrivare”. Oggi vogliamo restare ai piedi del Crocifisso consegnando a Lui la fatica del vivere e chiedendo la grazia di trasformare ogni dolore in amore. Ci affidiamo all’intercessione di Maria, Madre dei dolori.




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