PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Gv 3,7-15
“Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in Lui, abbia la vita eterna”. Gesù consegna a Nicodemo parole misteriose che l’anziano membro del sinedrio fatica a comprendere. Una di queste riguarda la vicenda dei serpenti velenosi narrata nel libro dei Numeri. Gesù la rilegge come annuncio di quella storia salvifica che in Lui trova compimento. Nicodemo non può capire il senso di questo insegnamento. Noi invece sappiamo bene a chi e a cosa fanno riferimento queste parole e tuttavia… sono difficili da accogliere. Proviamo a spiegare. Nessuno vuole la croce e nessuno la chiede ma Gesù annuncia che la Croce è una teofania, cioè una manifestazione luminosa di Dio. In altre parole, Dio si nasconde negli eventi dolorosi. Questa strategia divina urta la nostra sensibilità. Noi vorremmo trovare Dio attorno alla tavola della comunione, gli chiediamo di rivestire di gioia la nostra vita. Il Vangelo, invece, invita a vedere nella croce la presenza di Dio. È un annuncio distante dalle nostre attese. Dio si presenta nei momenti più impensati, quando il dolore bussa alla porta, proprio allora accende una luce. Se ci chiudiamo nella delusione, non possiamo vedere la luce. Se invece, malgrado la debolezza, restiamo aperti alla grazia riceveremo il dono della vita. È questo l’annuncio che oggi risuona nel Vangelo: chi riconosce nel Crocifisso il Figlio di Dio, partecipa alla vita di Dio.
Padre Santo,
Tu ci inviti a stare ai piedi della croce
con l’intima certezza di ricevere grazia abbondante.
Tu non prometti di allungare i giorni della vita
ma ci assicuri di riempire di vita i nostri giorni.
Non prometti di togliere le sofferenze
ma doni tutto l’amore di cui abbiamo bisogno
per affrontare i passaggi più dolorosi della vita.
La tua Parola ci affascina
ma non allontana tutte le paure.
Donaci di accogliere la croce come un dono
che purifica e risana le ferite più nascoste.
Amen.