PER RIFLETTERE SUL VANGELO Gv 6,30-35 Dio si rivela gradualmente: prima moltip…

PER RIFLETTERE SUL VANGELO 
Gv 6,30-35

Dio si rivela gradualmente: prima moltip...


PER RIFLETTERE SUL VANGELO
Gv 6,30-35

Dio si rivela gradualmente: prima moltiplica i pani, poi invita a cercare il cibo che rimane per sempre e, infine, dichiara: “Io sono il pane della vita”. Questa solenne affermazione è come una porta che si apre e lascia intravedere qualcosa di quel mistero luminoso che Dio vuole svelare. Il Vangelo ci prende per mano e ci fa entrare poco alla volta nella luce. Credere significa camminare. Ma non tutti sono disposti a farlo. La maggior parte dei battezzati si fermano sulla soglia, si accontentano delle briciole, non vogliono andare oltre. Tanti di noi sono come questa folla anonima del Vangelo che, pur avendo assistito personalmente al miracolo dei pani, domanda a Gesù: “Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?”. Invece di credere alla Parola, con umiltà e stupore, passano la vita a chiedere altri segni, altre conferme. Manca la rettitudine, cioè il desiderio di seguire la luce quando appare. È il peccato più grave! È stato detto giustamente che c’è abbastanza luce per chi vuole credere; e non sarà mai abbastanza per chi non vuole credere.
Se non vogliamo restare sulla soglia della fede, se desideriamo entrare e scoprire la bellezza di quello che Teresa d’Avila chiama il Castello interiore, allora dobbiamo accogliere la rivelazione eucaristica come il passe-partout, la chiave che ci introduce nella stanza del banchetto dove Dio ci attende per comunicarci la vita, quella vera. È l’Eucaristia il sacramento della vita, come diceva Sant’Agostino: “Mangia la vita, bevi la vita e avrai la vita”. Gesù è venuto per dare la vita, cioè per dare all’uomo la possibilità di vivere in pienezza ogni istante di questa fragile storia. senza cercare evasioni e senza inseguire illusioni. “Tra il tempio della nostra fede e della nostra lode e il brusio e il rumore della piazza non ci sia uno schermo o una barriera invalicabili”, scriveva un teologo ortodosso. Oggi chiediamo la grazia di restare attaccati a Gesù Eucaristia per non sciupare nulla e rivestire tutto con quella luce che viene dall’alto.




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